IX ediz. Festival Literariu Difùndiu

ID Evento 111638

Informazioni

Data Inizio
09-03-2018

Data Fine
11-03-2018

Categoria
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Telefono
346.2454657

Sito Web
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Indirizzo
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Orario
-

Ingresso
Libero

Descrizione

Si rinnova nel secondo fine settimana di marzo l’appuntamento con Ananti De Sa Ziminera, il festival letterario di casa nel paese di Bauladu (OR), che da venerdì 9 marzo a domenica 11 metterà in scena la sua nona edizione, con un cartellone che come di consueto si divide tra incontri letterari, musica d'autore e degustazioni nelle case campidanesi, per l'organizzazione della Consulta Giovani di Bauladu e dell'Associazione di promozione sociale Jannaberta. Ananti De Sa Ziminera (“davanti al caminetto”) è un festival letterario che si propone di rievocare il tempo del racconto attorno al focolare, facendo sedere davanti ad un ideale camino scrittori, poeti, cantautori, esperti di letteratura, giornalisti, politici, uomini e donne impegnati nel sociale e persone comuni, per confrontarsi su tematiche legate al territorio e alla società contemporanea, attraverso presentazioni di libri, letture, dibattiti, incontri musicali. Dodici gli incontri in programma sulle tre giornate di venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 marzo, che vedranno avvicendarsi un folto cast di ospiti, tra cui Renato Soru, Cecilia Strada, Luciano Marrocu, Laurence McKeown, Francesco Pigliaru, Daniela Ducato, Davide Grasso, Bachisio Bandinu, Flavio Soriga, e i cantautori The Heart and the Void e Chiara Effe. Dopo la pentalogia dei continenti che ha caratterizzato le precedenti annate, Ananti de sa Ziminera dedica la comunicazione delle prossime cinque edizioni del festival (2018-2022) ad altrettanti grandi artisti visivi sardi del Novecento. Si comincia dedicando questa nona edizione a Primo Sinòpico (Cagliari, 1889 – Milano, 1949) alias Raoul Chareun, pittore, illustratore raffinato e cartellonista di fama internazionale, autore di grafiche per riviste satiriche molto note come «Numero» e «L'Occhio» e «Il Cantastorie di Campari», che è arrivato ad aggiudicarsi nel 1925 il Grand Prix all'Esposizione internazionale di Parigi grazie ai suoi manifesti per l’industria italiana: mai semplici richiami pubblicitari, ma stilizzazioni originali che stimolano il pubblico a decifrare il messaggio in modo attivo e non passivo. Il festival Ananti de sa Ziminera prende il via nel pomeriggio di venerdì 9 marzo al centro civico culturale di Bauladu (ore 17), con “Per un nuovo statuto sardo”, appuntamento dedicato ai settant'anni dello Statuto di autonomia (1948 - 2018), anticipato da una serie di anteprime itineranti del festival (a Solarussa, Milis e Bonarcado) nelle quali sono state discusse le radici, gli obiettivi raggiunti e le potenziali evoluzioni della 'carta fondamentale' dei sardi: a confrontarsi su questi temi il giornalista Roberto Petretto, Renato Soru (eurodeputato, già Presidente della Regione Autonoma della Sardegna) e Salvatore Cubeddu (Direttore della Fondazione Sardinia). Il secondo incontro, in programma alle 18.30 presso Domu Zoccheddu Erdas, vedrà protagonista Cecilia Strada, per otto anni presidente di Emergency, organizzazione non governativa italiana che fornisce assistenza gratuita alle vittime di guerra, fondata dai genitori Gino Strada e Teresa Sarti, che, intervistata da Luca Foschi, dottorando di ricerca dell’Università di Cagliari e giornalista freelance in teatri di guerra, presenterà il suo libro “La Guerra tra noi” (Rizzoli), il racconto delle contraddizioni di un mondo in guerra dal 2001. Alle 21.30 il festival si trasferisce alla Biblioteca comunale, per l’incontro intitolato “Da Boris Pasternàk a Giangiacomo Feltrinelli: una storia di censura e libertà”, che vedrà Alessandra Piras incontrare Paolo Mancosu, Professore di Filosofia all’Università Berkeley della California, autore del libro “Živago nella tempesta. Le avventure editoriali del capolavoro di Pasternak” (Feltrinelli, 2015) e lo scrittore e storico Luciano Marrocu. L’incontro intende ricostruire la straordinaria vicenda editoriale del capolavoro di Borìs Pasternàk, arrivato in Italia grazie al giovane Giangiacomo Feltrinelli. Una storia di censura e libertà ricostruita da Paolo Mancosu, professore di filosofia della matematica all’Università della California di Berkeley, attraverso l’intero carteggio tra Feltrinelli e Pasternàk dal 1956 al 1960. Al termine dell’incontro sarà proiettato, in collaborazione con l’associazione culturale Tina Modotti, il documentario “Ingefilm” di Luca Scarzella e Simonetta Fiori, dedicato a Inge Feltrinelli, donna dalla vita avventurosa, nonché moglie dell’editore Giangiacomo Feltrinelli. Ananti de sa Ziminera poi dedica uno spazio speciale alla musica con il dopofestival d’autore, che, intorno alle 23.00, vedrà in scena al Central Bar The Heart and The Void, progetto cantautorale di Enrico Spanu (voce e chitarra), reduce dal suo ultimo lavoro discografico, "The Loneliest of Wars" pubblicato lo scorso gennaio. La seconda giornata di festival si apre sabato mattina alle 11 al Nino’s Bar, con il consueto appuntamento con il programma di Rai Radio1 “Mediterradio: dialoghi sulle principali notizie dei quotidiani sardi, còrsi e siciliani” con Vito Biolchini, Salvatore Cusimano e Tommaso Brunelli. Nel pomeriggio, alle 17, presso Domu Zoccheddu Erdas, l’incontro “L’arte letteraria dei prigionieri politici nordirlandesi” che vedrà protagonista l’attivista repubblicano nordirlandese Laurence McKeown, oggi anche scrittore e sceneggiatore. Ex membro dell’IRA, McKeown fu arrestato e condannato all’ergastolo all’età di 20 anni e partecipò ai cinque anni di protesta che opposero i prigionieri repubblicani irlandesi al governo britannico e che sfociarono negli scioperi della fame del 1981; il digiuno di Laurence McKeown durò ben 70 giorni. L’evento, introdotto da Giada Laganà, è organizzato in collaborazione con il Belfast Film Festival. Si prosegue poi alle 18.30 a Domu Zoccheddu Erdas con l’incontro dal titolo “Nuove geografie del lavoro in Sardegna” che vedrà dialogare il Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Francesco Pigliaru, l’imprenditrice Daniela Ducato, creatrice del brevetto Edilana, pluripremiata innovatrice sarda della green economy, e Franco Contu ideatore del circuito Sardex. Alle 21.30 il festival riserva un nuovo incontro negli spazi della biblioteca comunale, con l’incontro “Perché sono andato a combattere l’Isis in Siria” in cui Luca Manunza incontra Davide Grasso, Luigi D’Alife e Antonello Pabis . Seguirà la proiezione del documentario “Binxet” di Luigi D’Alife (Italia, documentario, 2017, 94’) L’evento è organizzato da Cabudanne de sos Poetas in collaborazione con Rete Kurdistan Sardegna, Associazione Sarda Contro l’Emarginazione e Babel Film Festival. A concludere la serata (23.00), al Central Bar, il concerto per voce e chitarra della cantautrice cagliaritana Chiara Effe. Vincitrice nel 2017 del Premio Musicale “Fabrizio De Andrè”, Chiara Effe, al secolo Chiara Figus, è una delle voci più interessanti del panorama cantautorale sardo. Domenica 11 marzo Ananti de sa Ziminera vive la sua terza ed ultima giornata, che si aprirà con il consueto incontro del mattino (ore 11) con Mediterradio: dialoghi sulle principali notizie dei quotidiani sardi, còrsi e siciliani con Vito Biolchini, Salvatore Cusimano e Tommaso Brunelli, questa volta in diretta dal Central Bar. Nel pomeriggio (ore 17), Mario Pireddu incontra l’antropologo Bachisio Bandinu a Domu Zoccheddu Erdas, per dialogare su “Lettera ad un giovane sardo sempre connesso”, libro in cui Bandinu affronta il tema del rapporto tra le nuove generazioni di adolescenti e le tecnologie della comunicazione. Il festival chiude in bellezza con la sua festa finale al Centro Civico Culturale (dalle 18.30), che vedrà protagonisti lo scrittore Flavio Soriga e i suoi “Scrittori da Palco”. A fare da cornice agli appuntamenti letterari e musicali, una serie di iniziative collaterali: con Biblioteche Aperte, la biblioteca comunale osserverà un’apertura straordinaria (dalle 18 alle 24), e ospiterà alcune delle iniziative in programma. Gli spazi dove si terranno gli incontri saranno allestiti in modo originale con le opere in legno dell'artigiano Stefano Atza. Lo spazio del Centro Servizi San Lorenzo sarà riservato ai laboratori per bambini (dai 3 ai 13 anni) e alla mostra “Fabian Negrin. L’arte di raccontare con le immagini”, organizzati dell’associazione culturale Lughené. Nei tre giorni del festival sono previste visite guidate per le scolaresche: un’occasione per i bambini e i ragazzi di ascoltare le storie dei libri esposti, conoscere le fonti da cui l’illustratore trae ispirazione, le tecniche utilizzate ed i collegamenti con i grandi classici della letteratura. Nelle serate di venerdì 9 e sabato 10 marzo, anche al fine di valorizzare le produzioni agroalimentari del territorio, è prevista una cena tipica bauladese a base di prodotti a “chilometro zero” (con contributo di 12 euro a persona). Inoltre, chi volesse sostenere il festival e il suo territorio, potrà farlo tramite un contributo minimo, “adottando” un ulivo dell'area archeologica di Santa Barbara, gestita dall’associazione di promozione sociale Jannaberta, e ricevendo in cambio una bottiglia di olio d'oliva proveniente dal sito.

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